3 Gennaio 2024

La storia

Analizzando i documenti e le pubblicazioni relative al lungo periodo in cui Trieste fece parte dell’Impero austriaco (austro-ungarico dal 1867) la denominazione della nostra professione, anche per errate o frettolose traduzioni, è piuttosto varia e oscilla fra Agrimensore, Perito geometra, Geometra e Geometra civile autorizzato. In realtà, però, è solo quest’ultimo il termine ufficiale per i tecnici dediti all’agrimensura e alle operazioni tecniche catastali formatisi in territorio asburgico.

La figura del Geometra civile autorizzato (Zivilgeometer), specialmente dopo l’impianto del libro fondiario, risulta legata a doppio filo alla sfera delle operazioni di rilievo agrimensorio e restituzione grafica assumendo una «veste giuridica al pari del Notaio» in campo tavolare.

Un primo intervento normativo per la regolamentazione della professione dei geometri italiani nel dopoguerra si trova nella Legge 24 giugno 1923, n. 1395 relativa alla tutela del titolo e dell’esercizio professionale degli ingegneri e degli architetti. Qui, all’art. 7, si impone per ogni provincia la creazione di albi speciali per i periti agrimensori (geometri) e per le altre categorie dei periti tecnici comprendente tutti coloro «ai quali spetti il titolo professionale rilasciato da scuole regie pareggiate o parificate». Questo sarà immediatamente recepito dai professionisti triestini che tentano una primissima ”adunanza” per organizzare il primo Collegio della storia locale, tramite un annuncio sul Il Piccolo di Trieste del 28 agosto 1923.

Il 23 marzo 1924 viene stilato l’atto notarile con il quale si costituisce il Collegio dei Geometri di Trieste, successivamente autorizzato dal Prefetto di Trieste il 23 maggio dello stesso anno.

 

Oggi

Il Collegio svolge le funzioni relative alla custodia dell’Albo e quelle disciplinari per la professione del geometra attraverso il Consiglio del Collegio così come definito dall’art. 1 del D.lgs 382 del 23/11/1944

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Modificato: 10 Dicembre 2024